Il potassio è un macronutriente, ed è essenziale per la crescita e lo sviluppo delle piante. Una carenza di potassio può causare problemi di salute, come un rallentamento della crescita, foglie gialle o necrotiche e una ridotta resistenza alle malattie. Se questo fenomeno coinvolge un numero significativo di foglie, l’intera pianta potrebbe essere a rischio di morte.

Perché le piante hanno bisogno di potassio?

Il potassio è vitale per le piante per vari motivi. In primo luogo, contribuisce al processo di fotosintesi, fondamentale per la salute, lo sviluppo e il mantenimento del caratteristico colore verde vibrante delle foglie. Inoltre, il potassio regola il trasporto dell’acqua all’interno della pianta, aiutandola ad affrontare al meglio i periodi di siccità. Il potassio contribuisce anche a rafforzare e potenziare il sistema radicale, promuovendo lo sviluppo di radici robuste che resistono a condizioni avverse come il marciume radicale e proteggendo la pianta dagli effetti del clima freddo e rigido.

Quando ne hanno bisogno?

Durante la fase di fioritura le piante richiedono un maggior apporto di potassio. Durante la fase vegetativa, le piante necessitano comunque di potassio, ma sarà prioritario fornire loro maggiori quantità di fosforo e azoto.

Nonostante ciò, è fondamentale che i coltivatori prestino attenzione alla presenza di carenza di potassio nelle piante di cannabis anche durante la fase vegetativa. Durante questo periodo, i segnali di carenza devono essere attentamente osservati, poiché i sintomi potrebbero essere simili a quelli di altre carenze.

Cause e sintomi della carenza di potassio

Terreni naturalmente poveri di potassio possono non fornire alle piante una quantità sufficiente di questo nutriente essenziale, oppure un drenaggio troppo rapido può causare perdite di potassio dal substrato. Un eccesso di altri nutrienti, come azoto o magnesio, ma anche un accumulo di sali nel terreno, possono interferire con l’assorbimento del potassio da parte delle piante. Altri motivi possono essere: frequenti periodi di siccità, terreni con pH troppo acido, malattie o danni meccanici alle radici o l’uso eccessivo o insufficiente di fertilizzanti contenenti potassio.

Esistono diversi indicatori di carenza di potassio nelle piante che i coltivatori possono rilevare. La maggior parte di questi sintomi si manifesta attraverso problematiche riguardanti le foglie. In genere, le foglie tenderanno a diventare pallide, assumendo una colorazione simile alla ruggine e mostrando segni di bruciatura.

Come riconoscere la carenza?

  1. Decolorazione delle foglie: Le foglie possono diventare gialle, bianche o marroni, in particolare sui bordi o nelle punte. La decolorazione può essere uniforme o concentrarsi su determinate parti della foglia.
  2. Necrosi fogliare: Le foglie possono sviluppare macchie marroni o necrosi, specialmente lungo i bordi o tra le venature.
  3. Foglie accartocciate: Le foglie possono inarcarsi verso il basso o arricciarsi in modo anomalo.
  4. Foglie cadenti: Le foglie possono cadere prematuramente, anche se non è ancora il periodo naturale di caduta.
  5. Diminuzione della crescita: La crescita può rallentare e i nuovi germogli possono apparire deboli o stentati.
  6. Produzione ridotta: Le piante possono produrre meno frutti o fiori, o i frutti possono essere più piccoli o di qualità inferiore.
  7. Debolezza delle radici: Le radici possono apparire sottosviluppate o deboli.
  8. Sintomi generali di stress: Le piante possono mostrare segni generici di stress, come appassimento, perdita di turgore o ingiallimento delle foglie più vecchie.

Rimedi per la carenza di potassio

Le piante coltivate nel suolo devono mantenere un pH compreso tra 4.0 e 5.5, mentre quelle coltivate in sistemi idroponici e substrati fuori suolo dovrebbero mantenere un pH tra 4.0 e 4.5. Mantenere i livelli di pH corretti è fondamentale per prevenire la carenza di potassio nelle piante di marijuana.

Coloro che praticano la coltivazione biologica della cannabis possono optare per l’uso di nutrienti organici al fine di evitare l’impiego di sostanze chimiche. Indipendentemente dal metodo di coltivazione, è essenziale mantenere un equilibrio nei livelli di pH del terreno o del substrato, sia durante il ciclo di crescita vegetativa che durante quello di fioritura.

Oltre ai nutrienti di base, è possibile integrare l’alimentazione con un booster PK (fosforo e potassio) o, in alternativa, un booster specifico per il potassio (K). Questi prodotti apportano una maggiore quantità di nutrienti alla pianta, contribuendo a compensare eventuali carenze di potassio che potrebbero manifestarsi.

Per quanto riguarda le opzioni di potassio biologico, la cenere di legno e la farina di alghe rappresentano valide alternative per i coltivatori di marijuana biologica. La farina di alghe, in particolare, può essere facilmente assorbita durante i cicli di alimentazione.

Prima di affrontare una presunta carenza di potassio, è importante escludere altre possibili cause come ustioni da luce o squilibri nutrizionali, poiché i sintomi possono essere simili.

Una volta trattata la carenza di potassio, i sintomi dovrebbero migliorare entro pochi giorni. Tuttavia, le foglie già danneggiate potrebbero non riprendersi e andrebbero rimosse. Dopo aver eseguito questi interventi, è cruciale monitorare attentamente la pianta per evitare che la carenza si estenda ad altre parti della pianta.