Guida per coltivare indoor: illuminazione

Per iniziare una coltivazione indoor uno degli elementi che non può mancare è il sistema d’illuminazione. In natura la maggior parte delle piante ha bisogno del sole per compiere il proprio ciclo vitale, nelle coltivazioni indoor la luce necessaria viene riprodotta dai sistemi d’illuminazione. Questo sistema è composto generalmente da:

  • una lampada;
  • un alimentatore;
  • un riflettore;
  • e un timer.

L’obiettivo di questa guida è quello di andare ad analizzare ciascun componente per capirne la funzione e le diverse tipologie in mercato.

Bulbo o lampada

Nel mercato della coltivazione indoor esistono diversi tipi di bulbi, i più utilizzati sono quelli a scarica di gas in quanto hanno un’alta emissione di lumen, a seconda del loro spettro di colore saranno specifici per la fase di crescita, per la fase di fioritura o per entrambe le fasi, per l’accensione necessitano di un alimentatore.

Le lampade e i bulbi in base alla fase

Per la fase di crescita la lampada sarà caratterizzata da uno spettro di luce tendente al blu e vengono chiamate Bulbi MH (ioduri metallici). Nella fase di fioritura la lampada avrà tonalità rosso-arancione per la sua scarica di sodio ad altra pressione meglio conosciute come Bulbi HPS (High Pressure Sodium).

Utilizzare una lampada specifica nella fase di crescita ed una specifica nella fase di fioritura ha sicuramente notevoli vantaggi ma possono essere usati in modo altrettanto efficaci i Bulbi Agro, anche questi bulbi sono HPS ma sono arricchiti da tonalità di luce blu per permettere ad un’unica lampada di poter essere utilizzata per entrambe le fasi della pianta.

Le lampade e i bulbi in base ai watt

Bulbi HPS-MH

I bulbi HPS-MH vengono principalmente usati in tre misure, 250W, 400W e 600W. Aumentando i Watt aumenta sicuramente il consumo ma nello stesso tempo anche i lumen e la superficie di coltivazione. Possiamo generalizzare adattando uno spazio 80x80cm ad un Bulbo da 250W, uno spazio di 100x100cm per 400W e 120x120cm per 600W di potenza.

Come detto in precedenza questo tipo di lampade sono tra le più utilizzate, tuttavia oltre ad un elevato consumo energetico producono anche molto calore e non sempre è un fattore da sottovalutare in quanto può portare diverse problematiche, è possibile rimediare all’eccessiva produzione di calore e risparmiare energia con le lampade a luce fredda e a basso consumo, meglio conosciute come lampade fluorescenti CFL (Compact Fluorescent Lamp).

Bulbo CFL

I Bulbi CFL non necessitano di un alimentatore esterno per l’accensione in quanto già presente all’interno, sono ideali per la fase di attecchimento e per la fase vegetativa delle piante, tuttavia sono state prodotte anche lampade di questo tipo adatte per la fase di fioritura e altre per entrambe le fasi. Esse si differenziano per il colore, per la crescita vengono utilizzate le 6400K a luce bianca, per la fioritura 2700K a luce rossa e per entrambe le fasi vengono utilizzate le 2100K a luce arancione prodotte da Phytolite. Pur avendo diversi vantaggi le CFL a differenza delle HPS hanno un’emissione di lumen minore.

Alimentatore

Alimentatore Ballast

L’alimentatore è necessario per l’accensione delle lampade a scarica di gas HPS o MH e deve essere utilizzato a seconda della potenza del bulbo, per questo sono presenti da 250W, 400W e 600W.

Gli alimentatori più conosciuti ed utilizzati sono gli ETI considerati semielettronici in quanto composti da un circuito elettronico che integra le funzioni dell’accenditore e del condensatore.

In alternativa a questo tipo di trasformatori esistono gli alimentatori elettronici, presentano molti vantaggi come consumare meno corrente, scaldare di meno ed essere più stabili e quindi aumentare la durata della lampada ma il loro prezzo è molto più elevato in confronto ai classici Alimentatori ETI che garantiscono comunque un’ottima efficienza.

Riflettore

Riflettore

Da non sottovalutare l’importanza del riflettore, questo apparecchio molto semplice e allo stesso tempo necessario permette di distribuire la luce nell’area di coltivazione. In commercio ne esistono diversi tipi, tutti hanno un portalampada con attacco E40 permettendo l’inserimento delle lampade usate per la coltivazione indoor HPS, MH e CFL. Il più usato nei Kit Luce è il Riflettore Stuco 50×40, tuttavia c’è una vasta scelta ma quando si parla di riflettori è necessario nominare l’Adjust a Wings che con le sue particolari caratteristiche, come la forma ed i materiali scelti per la costruzione, è sicuramente il miglior riflettore in commercio. Di fondamentale importanza in circostanze di un’eccessiva dispersione di calore diventano i riflettori raffreddati come il Cool Tube, questo tipo di apparecchi sono progettati in modo tale da permettere all’aspiratore di estrarre direttamente dal riflettore l’aria calda prodotta dalla lampada.

Timer

Timer

Il timer è un semplice apparecchio che risolve il problema di accendere e spegnere manualmente il kit luce in quanto, una volta programmato, farà tutto in automatico. Ne esistono generalmente due tipi, il Timer analogico o meccanico oppure il Timer digitale entrambi di facile installazione, nella confezione vengono generalmente riportate le istruzioni. Per la maggior parte degli ortaggi, verdure, peperoncini o quant’altro vogliamo coltivare indoor è necessario impostare 18 ore di luce nella fase di crescita per poi passare a 12 ore nella fase di fioritura in modo tale da imitare al meglio il corso delle stagioni che la pianta sfrutterebbe in una coltivazione all’aperto.

Coltivazioni indoor di nuova generazione: LED

LED coltivazione indoor

La coltivazione indoor con lampade a LED sono studiate per garantire la giusta di quantità di luce per tutta la fase della pianta ed offrono notevoli vantaggi tra cui:

  • Basso consumo energetico;
  • Bassa emissione di calore;
  • 50000 ore di vita;
  • Bassa rumorosità.

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